Prime Esperienze
Erica!! Mi chiamo Erica

27.02.2020 |
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"Continuai a correre incurante dell'accaduto, ero praticamente arrivato alla scalinata che portava all'Hotel quando una voce da dietro mi colse di soppiatto..."
Faceva freddo e stava iniziando a piovere. Quella pioggerellina che scende fitta e densa come la nebbia. Il mio corpo era avvolto in una densa nube di vapore... Il calore di un corpo nel pieno dello sforzo fisico. I muscoli delle gambe continuavano a contrarsi ritmicamente chilometro dopo chilometro. La destinazione era ormai vicina, già pregustavo la jacuzzi bollente che mi aspettava al rientro in camera. I leggings rosso fuoco erano ormai zuppi di pioggia, così bagnati da sembrare una seconda pelle. Quella pioggia non aveva fatto altro che accentuare la linea del perizoma. La leggeta trasparenza del leggings unita alla pioggia avevano reso i miei glutei ancora più sensuali. Visto da dietro, il mio fondo schiena era ancora più eccitante. La cosa mi rendeva felice...era una sensazione eccitante. Spesso, quando mi fermo per lo stretching, gli sguardi dei passanti sì soffermano su di me. I bravi maritini che accompagnano le loro mogli a fare una passeggiata mi fissano e dai loro volti trasuda il desiderio di possederemi, di avvinghiarsi ai miei fianchi e spingere dentro di me i loro turgidi membri. Anche le donne non disdegnano, ma le loro attenzioni sono molto più discrete e fugaci. È tanto difficile quanto bello coglierle nell'osservarti.. Ma quel pomeriggio uggioso le strade erano praticamente deserte, il freddo e la pioggia avevano costretto tutti a starsene al caldo nelle mura domestiche, magari davanti ad un camino acceso. Voltai l'angolo della strada prestando una pozza e sollevando uno spruzzo d'acqua e fango. Continuai a correre incurante dell'accaduto, ero praticamente arrivato alla scalinata che portava all'Hotel quando una voce da dietro mi colse di soppiatto. "Hei!! Ma che modi sono questi!?" colto dallo spavento sobbalzai a quell'esclamazione! Mi girai e vidi un uomo sulla quarantina, con le braccia alzate e lo sguardo rivolto in basso. Era alto più o meno un metro e ottanta come me, corpo snello avvolto in una giacca in stile british con pantaloni a quadri grigio chiaro. Ovvero, una volta erano grigio chiaro, ora erano per metà marroni. Correndo non mi ero accorto di lui e cosa ancor più grave, avevo ricoperto i suoi pantaloni di fango. Mi affrettai a tornare indietro e a scusarmi, cercando di spiegargli che non lo avevo visto. Mentre continuavo freneticamente a parlare lo vidi alzare lo sguardo lentamente. Mi scruto' attentamente partendo dalle scarpe. Sentii il suo sguardo scivolarmi addosso passando in rassegna ogni centimetro del mio corpo bagnato. Una leggera vampata di calore si insinuo' dentro di me. Stavo ancora cercando di scusarmi quando mi fissò negli occhi e disse "non preoccuparti tesoro, sbraitavo perché oggi è domenica e non c'è nemmeno l'ombra di una lavanderia aperta. Questi erano gli ultimi pantaloni puliti che avevo in valigia!!" Rimasi di ghiaccio! Dentro di me ripetei : Ho sentito bene o mi ha chiamato "tesoro"!??
Di solito durante il giorno non esco mai enfemme, non mi trucco e non vesto in abiti femminili. Eppure lui mi aveva chiamato in quel modo. Mi conosce? Ci siamo forse visti in qualche club!? Impossibile, me ne sarei ricordato!
Ero sicuro di non averlo mai visto prima di allora! La mia mente non smetteva di fare ipotesi su ipotesi cercando in pochi istanti di giungere ad una risposta plausibile. In realtà fu lui a sorprendermi ancora quando disse: "dai troverò una soluzione, ora vai a farti una doccia calda, non vorrai mica prenderti un accidente così tutta bagnata!?"
Il mio corpo trasali' ancora!! Una forte sensazione di calore arrosso' il mio volto e innesco' un'erezione. Lo ha rifatto! Ripetei tra me e me. Ha detto "tutta bagnata". La mia testa stava friggendo. Un mix di eccitazione, paura e brividi di piacere percorrevano il mio corpo. I capezzoli sotto la t-shirt s'inturgidirono e una seconda scossa elettrica mi fece bagnare intimamente. Lo sconosciuto percepi' la mia eccitazione e continuo' a fissarmi con uno sguardo sempre più intenso. Senti' i suoi occhi scendere lentamente verso le mie gambe. Si fermarono sul rigonfiamento evidente nei miei slip. Sembrava che apprezzasse quella mia reazione fisiologica. Ero in una situazione di forte imbarazzo ed allo stesso tempo ero eccitata. ECCITATA!! E si, quelle poche parole avevano immediatamente fatto saltare fuori la mia parte femminile. Ormai rossa in viso, un tutt'uno con il mio abbigliamento, e con un'erezione sempre più evidente mi girai e scattai verso le scale dell'hotel. Colto di sorpresa da questa mia reazione, lo sconosciuto mi urlò : "Dimmi almeno come ti chiami!!!". Non attesi nemmeno un secondo, fu una reazione automatica ed istintiva. Girai lo sguardo verso di lui e senza fermarmi urlai: "Erica!! Mi chiamo Erica!!
...continua
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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